Ai ragazzi del Master 38

In Master 38
Scroll this

Capitolo 38 è così che vogliamo iniziare a raccontare questa avventura.
Per chi non lo sapesse BigRock nasce 19 anni fa con una missione, quella di cambiare la vita alle persone e far ritrovare la propria strada a chi si è perso. 
Ma non è semplice, ogni sei mesi conosciamo gente, centinaia di ragazzi, che, come voi hanno un sogno. 
Forse quello che accomuna un po’ tutti è quello di arrivare nei titoli di coda. 
Tutti i master sono diversi, cambiano i ragazzi, cambia il modo di approcciarsi alle cose, cambia il modo di vedere il mondo… ma ognuno ci lascia qualcosa. 

Voi caro Master 38 ci avete fatto riscoprire un entusiasmo diverso, quello che anche quando maya crashava o la rete andava in down e c’era la fila in ufficio crisi da Giglio, si respirava un’aria di “sconforto” con un pizzico di felicità, ma con una pacca sulla spalla e un “torna in classe sennò ti prendo a testate” si tornava al lavoro più carichi e “affamati” di prima. 

Siete stati un master in cui non si respirava aria di competizione ma di aiuto, dove quando un compagno era in difficoltà con il rig, c’era già tutta la classe in piedi pronta a risolvere il problema, rig è solo un esempio perché lo avete fatto con tutte le materie. 
Ma sappiamo che rig è quella che ha mandato in crisi tutti, tranne poche persone. 

Ve lo ricordate il primo giorno? Quando eravate ammassati davanti a Bravo, con i primi “ciao” a degli sconosciuti. Avete presente le farfalle nello stomaco che giravano, giravano e giravano? 
Le abbiamo avute anche noi, vi spiavamo dalle finestre provando ad associare un nome ad una faccia. 
E poi siamo partiti con una frase che risuonava nella testa di tutti “godetevi ogni momento a BigRock, perché qui il tempo scorre in un modo strano e domani sarà già il giorno del vostro graduation”.

Eccoci. 

Partiti carichi e sempre sorridenti, dove camminavi per i corridoi e gli unici discorsi che si potevano ascoltare erano indirizzati al futuro, alla casa di produzione in cui sognate di lavorare con una scintilla negli occhi che per noi fa la differenza. 
A quando abbiamo fatto la Game Jam, dove gamers e wavers non siete mai rimasti soli, con voi c’erano i vostri compagni degli altri master che si sono presi cura di voi, portandovi i viveri per sopravvivere e dare il meglio per finire il videogioco. 

Come quando la sera ci si beccava al Love ed inspiegabilmente mangiavate i nostri pop corn… 
O quando con un frame di Instagram stampato ci siamo ritrovati a farci foto ovunque.
E poi è entrato in gioco il meme del master, il  “The Rookies Man” (Davidone ti vogliamo tutti bene) che, come solo lui sa fare vi ha convinto a pubblicare i vostri lavori, un po’ timidini e non troppo sicuri sulla qualità.
E poi…Vi ricordate cos’è successo? Siamo saliti in classifica e li quando abbiamo scoperto che il lavoro di Dino era stato scelto, non c’era invidia ma tanta felicità da parte di tutti. 

Siete arrivati alla fine di questo capitolo della vostra e la nostra vita.
Ai mille tornei di beach che abbiamo fatto e quanto ci siamo divertiti sfidando i ragazzi di college con uno spritz in mano. 
Al karaoke della Disney che ci ha fatto tornare bambini. 
A quando abbiamo imparato le regole per poi infrangerle con i nostri piccoli segreti. 
A quando ogni piccolo momento è diventato un ricordo indelebile. 
A quando un giorno tornerete e racconterete a coloro che studiano nei vostri stessi banchi e sedie, come da lì, siete arrivati a quel progetto. 

Un grazie speciale va anche a coloro che non hanno vissuto questo capitolo in prima persona con noi, i vostri genitori. Hanno creduto ad un qualcosa che forse “un po’ diverso dal classico percorso di studi”. Sostenendovi sin dall’inizio. 
Cari genitori, nonni, amici avete conosciuto il vostro ragazzo, la vostra ragazza in un modo, fidatevi che qualcosa è cambiato, noi abbiamo seguito questo cambiamento dal primo giorno ad oggi. 
E non potremmo esserne più fieri. 

Da semplici sconosciuti, ora siete amici, fratelli, siete quel posto sicuro dove l’argomento di cui parlare c’è sempre. E qualcuno che vi ascolta pure. 

Ci avete detto una frase che ci ha colpito nel cuore l’ultima settimana con le lacrime agli occhi “la magia di BigRock finisce qui”.
Ma avendo vissuto BigRock in mille forme, da masteristi, da persone che quando l’hanno finita hanno finito qualsiasi lacrima in corpo, a poi entrarci un po’ così, fino ad essere boh, qui. 
Parlando con tante persone che da anni hanno finito il master una cosa non sparisce mai è “la magia di BigRock”, fidatevi, vivrete questa cosa tra qualche settimana… 
Perchè la magia di BigRock, quella cosa strana che ancora nessuno ha capito cosa sia… è fatta dalle persone, quindi in realtà la “magia” non finirà la mezzanotte del venerdì. 
Perchè siete voi a portarla con la vostra speranza, con la voglia di sognare in grande e di arrivare ad un determinato obbiettivo, alla passione che ci mettete e metterete in tutto e a quello “strano essere se stessi” che vi rende unici ma strani. 
Questa (forse) è la vera magia di BigRock. 
Quindi…mmm questa frase, fidatevi che non finirà oggi, perchè la magia siete voi e siamo noi. 

Grazie, grazie per aver reso questi sei mesi unici, ricchi di entusiasmo e come diciamo sempre:
Avete fatto questo percorso non solo per imparare, ma per crescere, per sognare e per realizzare qualcosa di grande.
Con il sogno in comune: di cambiare il mondo un Pixel alla volta.

Bigrock.