La settimana di Character Design per i ragazzi del Master Art è iniziata così: nel cinema in sede Bravo, iPad Pro alla mano, realizzando degli sketch dal vero con una modella.
Giusto per tenere le mani allenate.
Questo, oltre ad essere una sfida di disegno a tempo, serve ai ragazzi per capire e studiare al meglio l’anatomia di un corpo umano.
Fondamentale se nella vita fai il Concept Artist e ti chiedono di disegnare un personaggio.
Una volta tornati in aula si inizia quindi subito a lavorare sui character, che a volte (come dei bravi nerd) prendono ispirazione dai personaggi delle campagne di diversi giochi di ruolo.
Si comincia come per una partita di Dungeons & Dragons, inquadrando il personaggio all’interno di un contesto e creando una back story che ne caratterizzi la personalità, le abitudini, i modi di vestire o di essere.
Si cercano poi delle reference, sempre fondamentali per trovare ispirazione e super utili per non farsi prendere dalla foga, rischiando di disegnare a caso, ma rimanendo sempre focalizzati sulle tematiche principali del personaggio inventato.
Poi si passa allo studio delle shapes.
La regola principale di ogni personaggio che si rispetti vuole che questo debba essere sempre riconoscibile dalla sua silhouette, che gli conferisce quindi personalità ed unicità. Si prosegue poi con line art e studio dei volumi.
Fino a giungere alla realizzazione del turnaround (il character disegnato da diversi punti di vista), alla scelta della giusta color palette e del mood da ricreare.
Il processo di creazione di un character è qualcosa di molto complesso ma anche bellissimo ed appagante allo stesso tempo.
Ed è per questo che di solito il concept di un personaggio va poi “provato sul campo”.
E quindi ne si realizza una illustrazione… Quella che i più tecnici chiamano splash art.

E questi sono solo alcuni dei lavori di questa settimana.
Che ne anticipa una ancora più bella.
Quella in cui spegniamo gli iPad e saliamo nel Laboratorio di Maquette.
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