Essere un sognatore non significa solamente chiudere gli occhi e dare sfogo alla propria fantasia.
Significa prendere atto ed oltre a sognare, agire. Non avere paura di intraprendere una strada nuova.
Perché è proprio così che i sogni si realizzano.
Migliaia di Sognatori hanno varcato la porta della nostra scuola e oggi desideriamo condividere un frammento dell’intervista di uno di loro: Federico Favaro, per gli amici Fede!
Cominciamo dall’inizio. Ci racconti come hai iniziato la tua carriera nel mondo della computer grafica?
“La tesi è finita a metà fine agosto del 2009.
Ho avuto l’onore di essere invitato a rimanere come RED, però sentivo che dovevo andare più in là.
Anche se sono stato onorato di questa offerta, ho deciso di rifiutarla e questa, in realtà, nel giro di un mese e mezzo mi ha portato direttamente nel mondo del lavoro.
A fine settembre mi chiamano direttamente da BigRock chiedendomi: ti interessa andare a Glasgow?
Non ero mai uscito dall’Italia, Treviso era la mia prima esperienza lontano da casa.
Dovevo iniziare la mia carriera professionale, prendere e partire per andare a Glasgow era una grossa cosa, però in quattro e quattr’otto sono preso, e sono andato”
Quale ruolo ha avuto BigRock nella tua crescita professionale?
“BigRock mi ha aiutato a cambiare un pochino quella mentalità e mi ha insegnato a lanciarmi.
Mi ha stimolato e aiutato a mettere le ali, che mi hanno portato a volare.
Entrando così, nella carriera del mondo lavorativo della computer grafica.
Il legame con BigRock rimane negli anni. Tornare qua per me è tornare a casa, anche se non è più la cascina. Quando torno, quando arrivo, abbraccio tutti come se fossero fratelli.
Grazie a BigRock ho quello che ho dal punto di vista lavorativo.
Certo, poi uno ci mette l’impegnò personale e tutto quanto, ma non sarebbe sbocciata questa carriera senza BigRock. Quindi, tornare è sempre una cosa a me cara.
Mi fa piacere aiutare i ragazzi. Mi contattano, mi chiedono consigli per lo showreel, piuttosto che per la carriera. Cerco sempre di mettermi a disposizione.
Perché mi ha dato tanto BigRock, mi ha dato dato la mia carriera. Quindi mi fa piacere ridare indietro un pochino di tutta quella bellezza che mi è stata donata”
Puoi descrivere il tuo attuale ruolo come Lead Rigger in FRAMESTORE?
“Ora sono Lead Rigger in FRAMESTORE, da circa otto anni.
Ho il compito di gestire il team. Il dipartimento di rigging viene diviso in base a quante persone servono per ogni progetto. Le responsabilità sono quelle di discutere con i supervisori e con gli altri lead sullo SHOW.
Su come fare le cose, come si ci approccia ad un problema, quale soluzione si può intraprendere per risolverlo e per raggiungere il risultato.
Dal lato della produzione, ci si interfaccia per tutto quello che è lo scheduling. Quindi si va ad organizzare il tempo delle persone che lavorano”
Se avessi l’opportunità, ti riscriveresti a BigRock?
“Se mi riscriverei a BigRock? Prima di tutto dovrei tornare giovane. Se tornassi giovane, si mi riscriverei a BigRock sicuramente”
Come vedi BigRock nel futuro?
“Se chiudo gli occhi e penso a com’era BigRock, com’è oggi e come vorrei sarà nel futuro, la speranza è che rimanga quel filo umano che è rimasto.
BigRock è cresciuta, è diventata gigante. C’è un sacco di gente. Si fanno un sacco di cose, rispetto a quattordici anni fa.
Ma quel lato umano è rimasto forte, presente. Tornare, abbracciare forte le persone come se fossero fratelli e trovare quel calore, quell’umanità, è quello che fa tutto in qualsiasi ambiente lavorativo, in qualsiasi scuola.
È quello che fa la differenza.
È quella la magia forte di BigRock secondo me”
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