Arriva un momento del Master in cui si è sufficientemente “rodati” per comprendere un pò meglio il mondo della computer grafica (o almeno, fare di si con la testa quando si sente parlare di “pipeline” o “showreel”).
Per cui è tempo di andare a scoprire sul serio chi per tutta la nostra vita abbiamo considerato quelle entità poco chiare e misteriose che per magia droppano i film o i videogiochi che tutto il mondo conosce.
Il viaggio di Londra serve a questo, ad avere un’idea ben chiara di quale potrebbe essere il “e poi” che ogni studente si domanda ancora prima di mettere il piede dentro BigRock il primo giorno di scuola.
E scoprire che questa idea ben chiara ha tante sfaccettature. Non sempre positive, chiariamoci.
Lavorare nell’industria della computer grafica non è uno scherzo. Si devono rispettare delle regole, bisogna impegnarsi a imparare cose nuove ogni giorno, bisogna sforzarsi a lavorare in squadra, consegnare in tempo e in ordine, guardare i dailies, le reviews, i tasks, i tips…
Nessuno da niente per scontato.
Ma quando ci si rende conto che in realtà l’imparare cose nuove ogni giorno, il lavoro di squadra, le consegne in tempo, i dailies, le reviews, i tasks, i tips è già la normalità di un qualsiasi giorni di scuola a BigRock, tutto diventa estremamente più abbordabile. Abbordabile, non semplice.
Lavorare ai film, alle serie, ai giochi, è impegnativo ma la soddisfazione di contribuire con il proprio aiuto a far nascere ciò che girerà il mondo, che verrà visto da milioni di persone, che verrà giocato dalle prossime generazioni, che verrà guardato più e più volte…. la soddisfazione è tanta.
E a Londra queste sfaccettature, l’impegno e la soddisfazione, le trovi in ogni angolo.



































































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