“Io odio le UV”.
Quante volte lo abbiamo sentito dire?
Non c’é proprio nulla da fare… Creare le UV di un modello 3D non piace a nessuno.
Questa storia inizia Lunedì, quando, dopo un’intensa prima settimana di modellazione su Maya (per la prima volta), il prof entra in classe dicendo: “Bene, adesso bisogna fare le UV del modello”.
Le UV.
Un nome tanto criptico quanto la difficoltà che chiunque ha nello spiegarti cosa siano.
Giusto per darvi una idea e senza perderci in spiegazioni tecniche qui sotto potete vedere l’UV di un cubo.
Ovvero la proiezione dell’immagine 2D sulla superficie di un modello 3D.
Quindi, ricapitolando:
È Lunedì, sei già in panico perchè non hai ancora finito tutto il modello del robottino, il prof entra in classe parlando di UV, la testa sta per esploderti, non sono ancora nemmeno le 11 di mattina e tu non hai fatto in tempo a prendere il caffè a colazione.
Tutto questo potrebbe bastare a farti pensare di farla finita (con la Computer Grafica si intende).
Ma si sa, ciò che non ti uccide ti fortifica.
E fare le UV significa un po questo… significa star lì ore e ore davanti al computer, impazzire, poi girare un attimo la testa, guardare le cose da un’altra prospettiva e magicamente capirle…
Perché in fondo nulla è impossibile e tutti possiamo fare qualsiasi cosa.
Basta volerlo.
Basta impegnarsi.
Basta sbatterci la testa mille volte e prima o poi, da solo, con l’aiuto del tuo fedele compagno di banco o con quello del prof, anche tu riesci a fare le UV.
E la settimana va avanti così, liscia come l’olio (si fa per dire), con le ultime fasi prima della consegna, fissata tassativamente entro le 18.30.
Che sembra una cosa banale, ma è importantissimo.
E a proposito di consegne… Eccone alcune.
Le prime consegne del Master CG 33.
Adesso, quando tra qualche anno starete facendo il prossimo film degli Avengers e per caso rivedrete il robottino della prima settimana a BigRock, potrete dire che le UV del vostro primo modello erano davvero bruttine… ma che, nonostante tutto, non avete mollato.
Mai!
Onore a voi ragazzi.
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