Le prime due settimane di Master i ragazzi di Concept Art imparano le basi sull’utilizzo dei due software che li accompagneranno per il resto della loro carriera: Photoshop e Procreate.
Da un lato le Cintiq ultra giganti della Wacom, dall’altro i nuovissimi iPad Pro.
E mentre nella classe di Photoshop, sdraiati sulle loro enormi tavolette grafiche, i ragazzi iniziano a prendere confidenza con luci, ombre e volumi, in quella di Procreate si disegnano macchie nere e ci si diverte a fare piccole challenge a tempo per prendere confidenza con il programma ma sopratutto con le proprie capacità.
Le sfide sono di vario tipo:
Una sfida ad esempio consiste nel disegnare forme “randomiche” con pennelli assurdi o utilizzando esclusivamente la mano debole, mentre un’altra impone agli studenti di chiudere gli occhi, o girarsi dall’altro lato e disegnare senza guardare lo schermo.









Quello che ne esce sono delle forme completamente astratte.
Noi le chiamiamo shape.
Tutto questo, oltre ad essere un esercizio divertente per rompere il ghiaccio, serve giusto a un paio di cose:
Iniziare a superare i propri limiti, prendendo consapevolezza di cosa posso fare e cosa non posso fare, ma sopratutto cominciare a sviluppare un pensiero creativo.
Che, per un concept artist, è una delle cose più importanti.
Forse ancor più che saper disegnare.









Alla fine della settimana poi c’è un ultima sfida.
Utilizzare tutte le tecniche e i trucchetti appresi durante le challenge per realizzare un’ultima serie di shape, dalle quali poi nascerà il loro primo personaggio originale.
Come si fa?
Basta solamente disegnare all’interno dei bordi delle shape, ruotarle, scalarle, cancellare parti, aggiungerne altre e poi… I risultati sono simili a questi.









Ma, vi ricordate i ragazzi della classe di Photoshop alle prese con ombre, luci e volumi?Anche loro hanno lavorato come matti tutta la settimana.
Ma, vi ricordate i ragazzi della classe di Photoshop alle prese con ombre, luci e volumi?Anche loro hanno lavorato come matti tutta la settimana.
E questo è il loro risultato.












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