“La difficoltà più grande per me è stato capire quando fermarmi nel dettagliare l’immagine.”
Francesco mentre parla della sua ultima consegna è completamente rapito, trasmette passione…i suoi occhi brillano!
Ed è facile capire il perchè, nelle tre settimane di Enviroment i ragazzi del Master Art hanno svolto un lavoro incredibile.
Dietro a questi paesaggi, non c’è solo molto lavoro tecnico, c’è una vera e propria storia, una sinossi dalla quale poi son nati i primi schizzi, le prime thumbnails.
Ma come nasce un environment? Andiamo con ordine: dopo l’idea supportata dalla storia, nella fase iniziale si studiano le suggestioni delle forme, i piani di profondità e la composizione, fino a scegliere la miniatura più convincente.
Nello step successivo le forme diventano meno confuse ed è il momento di sistemar la prospettiva, aumenta l’accuratezza dei particolari e si entra ufficialmente nel tunnel del dettaglio.
Scopriamo quindi che per raggiungere dei risultati spettacolari si utilizzano alcuni ingredienti segreti: foto, texture, e paint q.b.
Arrivati a questo punto la resa ha già un sapore magico, ma si va oltre, ed ecco quindi che i ragazzi per la prima volta si cimentano nel 3D con Maya, realizzando un render dell’enviroment, posizionando luci e camera.
Questa è un po’ la prova del nove, la prospettiva è inevitabilmente esatta, alcuni elementi possono essere spostati per ottenere un effetto migliore e poi via, si ricomincia a paintare!
“Non è facile trasmettere la giusta profondità” racconta Gabriele, ma la sfida è sempre quella di superare i propri limiti padroneggiando al meglio tecniche pittoriche, texture e photobashing.
I risultati sono spettacolari, e la soddisfazione è davvero tanta, bravi ragazzi, siete pronti per iniziare la prossima avventura, la tesi finale!
You must be logged in to post a comment.