Murph in giardino

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All’inizio del mese di Maggio, i nostri amici della Base Militare Americana di Vicenza ci hanno invitato a prendere parte alla Murph Challenge, una sfida di resistenza fisica che si tiene ogni anno in onore di Michael P. Murphy, tenente dei Navy Selas caduto in guerra per proteggere i suoi commilitoni.

Non è la prima volta i ragazzi del Camp “Del Din” ci propongono una cosa simile… Era già successo con i RED 29 qualche anno fa.

Quindi accettiamo e andiamo in giro a raccogliere adesioni per vedere chi dei nostri ragazzi fosse interessato a partecipare. Una volta trovati gli “sfidanti” non restava che tentare la prova durante il Memorial Day.

Leggiamo il programma della sfida:
– 1,5 km di corsa
– 300 air squats
– 200 push-ups
– 200 sit-ups
– 1,5 km di corsa (di nuovo).

Il tutto affrontabile o in solitaria o a squadre da massimo 3 persone.

Ok… forse un po tantino per noi che nella vita stiamo tutto il giorno seduti davanti ad un monitor a fare render o siamo chini su una tavoletta grafica a disegnare. E soprattutto nelle condizioni fisiche attuali (quelle di chi non vede una palestra da più di un anno perché chiuse a causa dell’emergenza covid) è davvero tosta.

Decidiamo quindi di tenere un allenamento preparatorio ogni settimana.
Il martedì dopo le lezioni, per l’esattezza, nel nostro grandissimo giardino.

“Ci mettiamo fuori in giardino, è grandissimo, possiamo distanziarci e poi è Maggio,
sarà bellissimo fare un po di attività fisica all’aperto godendosi il tramonto”.

E infatti, per tutto il mese di Maggio, ogni martedì alle 18.30 puntualmente temporale, diluvio universale, Thor e Odino, Noè con l’arca e i Dissennatori di Azkaban che spuntavano fuori dalle nuvole.

Ogni Martedì (e no, figurati se ormai cambiavamo giorno… speravamo migliorasse di settimana in settimana).

Fino al fatidico Memorial Day il 31 Maggio, quando, dopo 4 allenamenti saltati su 4 che dovevamo farne, il sole splende più che mai.

E così ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo iniziato la sfida.

Impreparati ma caparbi.

Si narra che, i pochi che hanno deciso di affrontare la sfida in solitaria, ancora oggi entrino a scuola zoppicando, mentre quelli che hanno fatto squadra… non se la passano tanto meglio.

Ma nonostante tutto, ognuno dei partecipanti è riuscito a finire la sfida, grazie soprattutto al sostegno dei propri compagni.

Ed è questa la lezione più grande.