Ci sono moltissimi modi per descrivere la settimana di PinUp.
Qualcuno la definisce frenetica, folle, addirittura impossibile.
Ma noi vogliamo raccontarla per quello che è stata… Una settimana come le altre, magari giusto un po più tosta, dove ancora una volta abbiamo messo i ragazzi di fronte ad un ostacolo e gli abbiamo chiesto di superarlo, ma questa volta utilizzando quasi completamente le loro uniche forze e tutto quello che gli abbiamo insegnato in questi mesi.
Andiamo in ordine.
Tutto è iniziato con Debby, la nostra modella di fiducia.
Viene qui a scuola a posare per i ragazzi che, come prima cosa, scelgono delle reference per la propria pinup.
A quel punto mettono in posa la modella ed iniziano a scattargli migliaia di foto che poi utilizzeranno come immagini di riferimento per la costruzione del modello 3D.
Questa operazione, apparentemente banale è quello che permette ai ragazzi di ricreare fedelmente la realtà, studiando come, e fino a che punto, il corpo umano può muoversi, utilizzando prop di tutti i tipi: pistole, coltelli, bastoni, cappellini, mouse, libri o spade laser (si, quelle vere).
E infatti ogni tanto qualcuno esagera con le pose e bisogna ricorrere a soluzioni in stile McGyver.
Poi si torna tutti in classe e si inizia a scolpire quella che noi chiamiamo “base mesh” ovvero il modello di base che poi verrà personalizzato.
Ed è qui che entrano in gioco le skill acquisite durante questi mesi di scuola.
Apriamo un programma, poi un altro, poi torniamo sul primo e ne apriamo un altro ancora. Modelliamo, texturizziamo, poi modelliamo di nuovo, mettiamo in posa il character, poi risistemiamo qualcosina, aggiungiamo dettagli, luci, colori, fumi, capelli e così via.
E tutto questo in una sola settimana, che dura un po più delle altre perchè c’è il weekend di mezzo e qualcuno preferisce passarlo sveglio di fronte al proprio pc piuttosto che bere uno spritz o sgranchirsi un po le gambe.
La cosa più incredibile è che, fino a qualche mese fa, per molti di questi ragazzi aprire un programma di 3D era impensabile. Li abbiamo visti piangere, entrare in ufficio crisi, disperarsi di fronte ai crash improvvisi di maya quando ancora non avevano capito che salvare è importante.
Sono cresciuti.
Hanno superato gli ostacoli che gli avevamo messo davanti.
Uno alla volta, con calma, tanta pazienza e forza di volontà e alla fine ne sono usciti vincitori.
E il premio sta tutto lì… nel poter dire con orgoglio “questa è la mia PinUp”.
You must be logged in to post a comment.